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Mirtilli

Inclusi tra i ben famosi "frutti di bosco" i mirtilli, con le loro innumerevoli sfumature: dal blu al nero, dal viola al rosso, racchiudono nelle loro dimensioni ridotte un vero e proprio tesoro di proprietà curative. Se parliamo di mirtilli la prima foto che emerge alla mente è quella più classica: deliziosi piccoli frutti di forma tonda, colore nero-violetto, caratterizzati da una parte circolare simile a un ombelico (bacca ombelicata). In realtà, quando si parla di mirtilli ci si riferisce a più di 130 specie diverse, tutte appartenenti alla famiglia delle Ericaceae e al genere Vaccinium. I mirtilli sono una risorsa per la memoria. Moltissimi studi a livello internazionale hanno confermato che il mirtillo è un frutto "anti-aging" per il cervello: grazie al loro alto contenuto di sostanze antiossidanti contribuirebbero a proteggere il cervello dall'invecchiamento e dal declino cognitivo che proviene dallo stress ossidativo, in grado di influire negativamen

Omeopatia e Alimentazione

Se siamo in cura omeopatica, come ci dobbiamo comportare con il cibo? Un paziente in cura omeopatica, molto spesso chiede al suo medico omeopata se la prescrizione di un medicinale omeopatico vada accompagnata ad una dieta alimentare specifica oppure se alcuni cibi possono essere meno indicati, nel corso di un trattamento omeopatico. Generalmente il medico, quando prescrive una cura omeopatica, vieta l'utilizzo di questi alimenti: menta, camomilla, caffè, alcol e tè ma è una comune abitudine, di buon senso, capire quali sono gli alimenti che disturbano l'organismo tramite l'assorbimento, attraverso la mucosa orale (membrana che riveste interamente le pareti della bocca) e che debbano essere evitati, quando si assume un medicinale omeopatico. Nell'Ottocento e nei primi anni del Novecento, l'orientamento dei medicinali omeopatici era, in alcuni casi, quello di essere limitati. Ad esempio: un medico omeopata americano il dr. Jones, era famoso per la sua esperienza nella cura dei tumori. Nel 1910, scriveva nei suoi articoli di ricerca, che nei monasteri trappisti dove non si faceva uso di carne, alcol, tè e caffè, in 27 anni di lavoro non aveva mai assistito a casi di cancro, per questo ai suoi pazienti che prendeva in cura, vietava l'uso di questi alimenti.  

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