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Mirtilli

Inclusi tra i ben famosi "frutti di bosco" i mirtilli, con le loro innumerevoli sfumature: dal blu al nero, dal viola al rosso, racchiudono nelle loro dimensioni ridotte un vero e proprio tesoro di proprietà curative. Se parliamo di mirtilli la prima foto che emerge alla mente è quella più classica: deliziosi piccoli frutti di forma tonda, colore nero-violetto, caratterizzati da una parte circolare simile a un ombelico (bacca ombelicata). In realtà, quando si parla di mirtilli ci si riferisce a più di 130 specie diverse, tutte appartenenti alla famiglia delle Ericaceae e al genere Vaccinium. I mirtilli sono una risorsa per la memoria. Moltissimi studi a livello internazionale hanno confermato che il mirtillo è un frutto "anti-aging" per il cervello: grazie al loro alto contenuto di sostanze antiossidanti contribuirebbero a proteggere il cervello dall'invecchiamento e dal declino cognitivo che proviene dallo stress ossidativo, in grado di influire negativamen

Glucidi

I glucidi (dal greco glucos, cioè dolce) sono dei composti chimici organici spesso studiati in alimentazione e in biologia, altrimenti chiamati glicidi, zuccheri, carboidrati (da idrati di carbonio, solitamente divisi in semplici o complessi), saccaridi solitamente divisi in mono- o poli- o più specificatamente in chimica, classi di biomolecole CHO.
Hanno numerose funzioni biologiche, tra cui quella di riserva energetica e trasporto dell'energia (esempio: amido, glicogeno) e sono anche noti come componenti strutturali della cellulosa nelle piante e della cartilagine negli animali. Inoltre giocano un ruolo fondamentale nel sistema immunitario, nella fertilità e nello sviluppo biologico.
Dal punto di vista chimico sono molecole di aldeidi o di chetoni alle quali sono stati aggiunti vari gruppi ossidrilici, solitamente uno per ogni atomo di carbonio che non fa parte del gruppo funzionale aldeidico o chetonico.
Le singole unità monomeriche dei glucidi, costituite da un solo gruppo funzionale del carbonio, sono dette "monosaccaridi". Tra questi si annoverano il glucosio, il galattosio e il fruttosio. La formula generale di un monosaccaride, detta formula empirica (o minima) è CnH2nOn, dove n è un numero maggiore o uguale a tre; ad ogni modo non tutti i carboidrati si adattano a questa precisa definizione stechiometrica (per esempio gli acidi uronici, i deossizuccheri come il fucosio).
I monosaccaridi possono legarsi tra di loro in moltissimi modi per formare i polisaccaridi o gli oligosaccaridi. Molti carboidrati contengono uno o più unità di monosaccaridi a cui sono stati tolti o aggiunti vari gruppi. Per esempio il deossiribosio, un componente del DNA, è una versione modificata del ribosio (un componente dell'RNA). Altri carboidrati presentano invece gruppi funzionali differenti, come nel caso degli amminozuccheri e delle glicoproteine.

In nutrizione, i glucidi possono essere chiamati come:
L'indice glicemico e il carico glicemico sono dei concetti sviluppati per analizzare il comportamento del cibo durante la digestione. Questi classificano cibi ricchi di carboidrati in base alla velocità del loro effetto sul livello di glucosio nel sangue. L'indice insulinico è una classificazione simile, più recente, che classifica il cibo in base al suo effetto sui livelli di insulina nel sangue, causato dai vari macronutrienti, soprattutto dai carboidrati e da alcuni amminoacidi presenti nel cibo. L'indice glicemico è una misura di quanto velocemente i carboidrati del cibo vengono assorbiti, mentre il carico glicemico è la misura che determina l'impatto di una data quantità di glucidi presenti in un pasto.
I carboidrati complessi non assimilabili, come ad esempio la cellulosa, l'emicellulosa e la pectina, sono un'importante componente della fibra alimentare.

                                                                                

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