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Mirtilli

Inclusi tra i ben famosi "frutti di bosco" i mirtilli, con le loro innumerevoli sfumature: dal blu al nero, dal viola al rosso, racchiudono nelle loro dimensioni ridotte un vero e proprio tesoro di proprietà curative. Se parliamo di mirtilli la prima foto che emerge alla mente è quella più classica: deliziosi piccoli frutti di forma tonda, colore nero-violetto, caratterizzati da una parte circolare simile a un ombelico (bacca ombelicata). In realtà, quando si parla di mirtilli ci si riferisce a più di 130 specie diverse, tutte appartenenti alla famiglia delle Ericaceae e al genere Vaccinium. I mirtilli sono una risorsa per la memoria. Moltissimi studi a livello internazionale hanno confermato che il mirtillo è un frutto "anti-aging" per il cervello: grazie al loro alto contenuto di sostanze antiossidanti contribuirebbero a proteggere il cervello dall'invecchiamento e dal declino cognitivo che proviene dallo stress ossidativo, in grado di influire negativamen

Enzimi

Sono proteine che incrementano la velocità delle reazioni chimiche, ogni enzima, ha un ruolo particolare: procede solo su ogni genere di sostanza alimentare. Ogni tipo di carboidrato o proteina chiamata in causa, ha bisogno di un enzima specifico per poter essere scomposto e di un "ambiente adatto" nell'organismo. Gli alimenti proteici ingeriti, hanno necessità di un "ambiente acido" invece, gli amidi hanno bisogno di un "ambiente alcalino." Solo la "pepsina (enzima incluso nello stomaco), ha l'abilità di cominciare il processo di digestione, per ogni tipo di proteina ingerita nell'organismo. I primi enzimi attuali nello stomaco sono:

  • Pepsina - si attiva su tutte le proteine, le scompone ed è un enzima prodotto nello stomaco.
  • Lipasi - si attiva in modo limitato sui grassi ed è un enzima idrosolubile (solubile in acqua).
  • Ptialina - definita una sostanza salivare (della saliva) è un enzima digestivo, ha la funzione di scomporre gli amidi ingeriti nell'organismo, si distrugge e non si  riproduce, in presenza di acidi.
C'è da dire che ogni enzima, è in grado di sviluppare il suo corretto lavoro, solo se l'enzima che lo ha preceduto, abbia anche lui svolto, nel modo corretto, il suo lavoro. La trasformazione di ogni enzima, con la prova da parte dell'organismo di dare, ai succhi digestivi, adatti alla differente esigenza dell'alimento, il giusto comportamento, per rendere possibile il totale adattamento, solo nei casi che l'alimento ingerito, non sia completamente diverso tra gli altri alimenti. Negli anni precedenti, l'uomo aveva l'indole naturale che gli consentiva di associare in modo corretto gli alimenti tra di loro. Nei giorni nostri invece, l'uomo moderno, avendo accesso a parecchi tipi di alimenti, può fare una scelta equilibrata, informandosi sulle proprietà di ogni singolo alimento, in modo da poterlo associare nella maniera giusta, evitando "le malattie del benessere - malattie che riguardano il cibo."

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